LA TRADOTTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

mercoledì 19 ottobre 2016

Il Calvario degli Emiliani. L'attacco al Podgora del giugno 1915. Giacomo Bollini al Festival del Libro della Grande Guerra

All’alba della dichiarazione di guerra, i soldati italiani della Brigata Pistoia – per la gran parte emiliani – varcarono il confine all’oscuro di cosa li stesse aspettando. Non avevano idea di cosa fosse la guerra, né di cosa fosse un confine né tantomeno il nemico o una trincea. Partivano senza elmetto, addestrati con tattiche di combattimento vetuste, banda musicale in testa.
Primo obiettivo snidare quegli austriaci ancora sulla sponda destra dell'Isonzo, per poter entrare a Gorizia, appena al di là di una tozza collinetta boscosa che copriva la visuale della città. Quella collinetta boscosa, in realtà fortemente presidiata, era il Podgora, Calvario di nome e di fatto per quegli uomini, e prima tomba per centinaia di loro.


Il Calvario degli Emiliani, racconta la loro storia, la storia di uno dei primi attacchi della Grande Guerra, malamente condotto e malamente conclusosi. 

Il libro di Giacomo Bollini, edito da Gaspari Editore, ricostruisce le vicende tra testimonianze dirette e documenti inediti, per riportare alla luce un massacro per troppo tempo rimasto sepolto nei faldoni degli archivi.


A presentarlo al Festival del Libro della Grande Guerra, alla Casa Della Cultura/Kulturni Dom, di Duino Aurisina, l’autore Giacomo Bollini. Laureato in Storia contemporanea all’Università di Bologna, è redattore del Museo Virtuale della Grande Guerra di Redipuglia sorto sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, collabora con il progetto Rileggiamo la Grande Guerra e fa parte del comitato scientifico della Storia degli emiliani e romagnoli nella Grande Guerra.

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