LA TRADOTTA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

lunedì 17 novembre 2014

I DIARI DEL MONTE HERMADA - TRECCANI CHANNEL


Tra parole di prigionia, antiche case ancora vive e quel tipico silenzio eloquente che, a volte le montagne possiedono. Roberto Todero ci parla della vetta dell’Hermada, patrimonio di storie di uomini come tanti, il cui destino è passato da queste parti. Ritornare qui è particolarmente significativo perché questa è l’ultima linea difensiva davanti a Trieste: quella linea che l’esercito italiano non raggiunge mai. Tutto quello che si sfiora e scruta nei suoi meandri è esattamente così come l’esercito austriaco lo aveva vissuto, mentre lo abbandonava per inseguire le armate italiane dopo la rotta di Caporetto. Ancora oggi, quando ci si sporge lungo una delle sue trincee, attraverso alcune delle sue feritoie, allora l’osservatore può essere consapevole di avere lo stesso sguardo di un soldato di cento anni fa. Perché il monte Hermada, ancora oggi, per giovani e non, è uno dei segni più tangibili della perenne attualità della Grande Guerra, nonostante il lavoro della natura e del tempo trascorso…





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